Nella Sicilia orientale, troviamo il vulcano più famoso d’Italia, l’Etna, la montagna affettuosamente denominato “Idda” nel dialetto locale, dove la qualità della viticoltura è veramente decollata negli ultimi dieci anni. I vini portano nomi come Profumo di Vulcano, come quello firmato da Federico Graziani, ex sommelier del ristorante milanese Il Luogo di Aimo e Nadia, in un piccolo vigneto a Feudo di Mezzo, la stessa zona dove viene prodotto Eruzione 1614 della rinomata cantina Planeta, che ha deciso di investire in queste terre nel 2008. Il nome in etichetta sia per il vino bianco ottenuto da uve Carricante ed il rosso da uve Nerello Mascalese, evoca la più lunga eruzione mai registrata che è durato dieci anni. Un tour del vino ideale deve comprendere una visita alle cantine Benanti, Girolamo Russo e Cottanera, una società fondata negli anni novanta, che può ora contare su 65 ettari di terra coltivata a vite, principalmente destinata alle più antiche coltivazioni autoctone. L’Etna Rosso Riserva Zottorinoto è piccante, profondo ed esuberante come la terra da cui proviene. Quest’ultima situata ad un’altitudine di 780-820 metri sul livello del mare, sulle pendici settentrionali del vulcano, dove vitigni di Nerello Mascalese sono coltivati su campi di lava e le vigne sono ricoperte da uno strato di polvere dell’Etna.
Sorgente: L’effetto vulcanico nei vini – The Wine SpecialistThe Wine Specialist