I Vini Calcagno a quota 2800 (L’Idea Magazine)

Il progetto sperimentale nasce dalla collaborazione tra INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, e l’azienda Calcagno.

All’interno dell’Osservatorio di Pizzi Deneri (Linguaglossa, CT), all’altitudine di 2813 m, longitudine 15.0167897, latitudine 37.7658466, è stato allestito un corner dedicato all’affinamento di un lotto di bottiglie dei vini dell’azienda Calcagno, posizionati in casse di legno, per un periodo di circa 12 mesi.

Il progetto, di natura sperimentale, è il primo nel suo genere e si basa sulle teorie di Pasteur (1822-1895), chimico, biologo e microbiologo francese, il quale sosteneva che “l’aria in alta quota è priva di germi ed è migliore per la conservazione di un prodotto fermentato come il vino”. Inoltre, secondo lo studioso “l’aria più rarefatta, con meno ossigeno, mantiene i vini più giovani”.

In base a ciò, la presente sperimentazione nasce dall’idea di osservare che i fattori considerati da Pasteur, insieme all’esclusivo microclima, il profondo silenzio, l’assoluta assenza di luce e la bassa concentrazione di ossigeno, presenti a quota 2.813, favoriscano il “rallentamento” del processo di maturazione del vino e, quindi, la longevità dello stesso; evolvendosi sia dal punto di vista organolettico, che da quello riguardante la tonalità del colore.

A conclusione del primo anno di affinamento, i vini sono stati sottoposti a controllo per poter stabilire l’effettiva salute dei prodotti. La fase finale della sperimentazione, consistente nel recupero delle bottiglie presso la zona dell’Osservatorio, prevederà, oltre alla presentazione del lavoro alla stampa locale e nazionale, una degustazione analitica da parte di una commissione di esperti del settore (enologi,giornalisti, sommelier).

Sorgente: INGV e vini d’alta quota – L’Idea Magazine

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