“La mia vita nell’alta moda a Parigi non mi apparteneva. Sull’Etna faccio un vino che racconta la mia Sicilia” (HuffPost)

Classe 1976, nata e cresciuta a Catania, Loredana Vivera lascia la sua Sicilia a diciannove anni per andare a studiare Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia.

Sono anni, quelli dell’università, che scorrono liberi e leggeri. In un’atmosfera internazionale, tra studenti provenienti da tutto il mondo, Loredana Vivera studia con passione e perfeziona la conoscenza di diverse lingue straniere. Della Sicilia non sente la mancanza e raramente si scopre nostalgica di un mare che fluttua lontano. Dopo la laurea si trasferisce a Parigi per frequentare il master IFM – Institut Français de la Mode – in Management del tessile e della moda. Il suo sogno è sempre stato, infatti, quello di lavorare come manager nell’haute couture. E quel sogno si sta realizzando. È lì, a portata di mano, lo può persino toccare, quando Loredana Vivera lascia tutto: Parigi, il mondo della moda, quell’atmosfera internazionale, per tornare nella sua Sicilia e dedicarsi ad un’altra esistenza. La sua, finalmente.

Ho impiegato – spiega Loredana Vivera – tanto tempo per capire che la vita che conducevo e che avevo impostato per il mio futuro non mi apparteneva, come non mi apparteneva Parigi né quello che stavo facendo“. “Ricordo – prosegue – che una sera, era il 31 dicembre, sono rimasta da sola in ufficio, mi guardavo intorno e mi chiedevo ‘cosa sto facendo e soprattutto per chi lo sta facendo? Perché sono qui?’ Sentivo che tutto ciò non era mio“. Da quella notte di Capodanno, trascorsa in solitudine a lavorare, passerà un altro anno prima che Loredana Vivera trovi il coraggio di cambiare davvero la propria vita.

È l’incontro con un enologo, unita a quella sete di curiosità che l’ha sempre animata, a indicarle la strada da imboccare. Loredana Vivera scopre un interesse che ben presto si trasforma in una vera e propria passione verso il vino e, in particolare, verso tutto ciò che ruota attorno alla sua produzione. “Della moda – spiega – non amo le paillettes, ma l’atto creativo e quindi la genialità che sta dietro a ogni vestito, a ogni corsetto. Lo stesso per me è successo con il vino: quello che mi affascina non è tanto il vino in sé come prodotto, ma tutto ciò che riguarda la sua produzione: sì, nel vino ho trovato la possibilità di unire la tecnica – la chimica, la scienza, la precisione – con l’arte, cioè la sensibilità che si deve possedere per produrre un buon vino“. E così dall’amore per la moda il passo a imprenditrice vitivinicola è assai breve e naturale.

Mio fratello e mio padre avevano, da circa un anno, acquistato un ottimo terreno sul versante orientale dell’Etna, dove le uve possono diventare vini d’eccellenza, con l’idea di costruire una cantina, ma allora io vivevo a Parigi e non avevo ancora maturato l’idea di unirmi a mio fratello in questo progetto“, racconta. È, appunto, la curiosità, la fame di sapere e l’amore per una terra, la sua Sicilia, alla quale sente di appartenere che spingono Loredana Vivera a seguire la sua famiglia in quest’avventura. Un progetto ambizioso che richiederà anni di sacrifici prima di raccogliere i primi frutti. Se, infatti, oggi l’azienda Vivera è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, ci sono voluti ben otto anni di duro lavoro per mettere sul mercato le prime bottiglie di vino Vivera. “Abbiamo acquistato il terreno sull’Etna nel 2002, mio padre e mio fratello hanno impiantato il vigneto e nel 2006 abbiamo iniziato a costruire la cantina; due anni più tardi c’è stata la prima vendemmia e, finalmente, nel 2010 abbiamo messo in commercio le prime bottiglie“.

Se nel 2010 hanno venduto circa 36 mila bottiglie, oggi superano le 100 mila l’anno. Un’azienda di successo gestita da Loredana Vivera insieme al fratello Eugenio. Un successo che cela dietro di sé anni di studio del settore, di sacrifici e ore e ore trascorse tra le vigne e una cantina tutta da costruire. “Per molto tempo mi sono chiesta se quello che stavo facendo mi piacesse davvero perché, per quanto tutti mi dicessero quanta passione trasmettessi nel parlare dei miei vini, io continuavo ad avere dei dubbi; poi un giorno ho avuto la risposta che cercavo da tempo e finalmente mi sono sentita al mio posto, libera e soddisfatta della mia vita“, confessa.

Loredana Vivera capisce che la sua cantina, la sua azienda, sono la scelta giusta per riempire e dare senso alla propria esistenza sull’Etna, tra i vigneti di un amico. “Assaggio gli acini di una vigna e provo delle sensazioni, poi ci spostiamo in un altro vigneto, assaggio altri acini e provo sensazioni diverse e penso tra me e me come da quelle uve possano nascere vini differenti: è come se, là, improvvisamente avessi trovato il trait d’union tra l’uva e il vino“. Al ritorno, verso la via di casa, Loredana Vivera confessa di aver provato un istante indescrivibile di pienezza. Di felicità.

Sorgente: “La mia vita nell’alta moda a Parigi non mi apparteneva. Sull’Etna faccio un vino che racconta la mia Sicilia”

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