Ha questo colore di sangue venoso, profumo poderoso di frutti rossi, la lama piccante dell’alcol, e quel sipario finale di tendaggi di velluto delle case vecchie. S’assaggia e dice di tannini nervosi, di roba gracchiante tra i denti, di un finale largo che arranca verso il termine, lontanissimo. Eppure resta sottile, scosso da un colpo di frusta acido – ma non astringente – che spazza il sorso dopo che l’hai avuto.