Ci sono momenti, specialmente serate, nei quali capisco il senso del mio amore per la cucina o l’enogastronomia in genere. Ci sono momenti, specialmente brutti momenti, nei quali mi sento sopraffatto dallo scorrere della vita, dalle imposizioni esterne, da tutte quelle contingenze che mi fanno perdere il controllo su quello che ritengo più caro e raro: il mio tempo.
In questa lotta impari nella quale, appunto, tento di rubare tempo al tempo, la cucina è un valido alleato. La cucina non come nutrimento fine a sé stesso, ma nemmeno come significato culturale nel senso snob del termine, piuttosto la cucina come tempo, come riflessione, come pausa, come attesa, come concentrazione spontanea e informale sui sapori, la storia, la passione dei produttori e su tutto quello che mettiamo in bocca. Ecco, la cucina come scoperta, e cosa c’è di meglio del nuovo, dell’ignoto e del dubbio, per combattere il tempo?
Se poi…
View original post 304 altre parole